Le
prime prove storiche sulla città risalgono al periodo delle
guerre sanniti, durante le quali Benevento era una città forte e
potente, e scoraggiarono a lungo gli attacchi di Roma.
In -275, i Romani
comandati dal console Manlio Curio Dentato superarono il re dell'Epiro,
allora il nome della città dato da Roma cambiò da
Maleventum (cattivo presagio) in quello di Beneventum (evento felice)
per testimoniare la vittoria.
Amaramente contestata
durante le guerre puniche, la città ottenne lo statuto di comune
dopo la guerra sociale (86). Numerosi monumenti ricordano la dimensione
di Benevento del periodo romano.
Sul tragitto della via Appia, che collegava Roma a Brindisi, diventa
rapidamente un nodo importante nei traffici commerciali tra Roma e
l'oriente.
Prova di quest'importanza strategica, il ponte Leproso fu costruito,
precisamente, sul cammino di via Appia. Anche l'Arco di Traiano (114),
su questa via famosa romana, girato verso l'Este, per accogliere
l'imperatore che ritornava vittorioso delle sue spedizioni in oriente.
Non meno significativo, il grande teatro romano (IVesimo) che poteva
ricevere 10.000 spettatori. Segna che Benevento era una città
fiorente e popolata, poiché rare erano le città con un
teatro così vasto.
Al Medioevo, fu
disputata tra goto e bizantini. Totila costruì le pareti della
città, diventa capoluogo ducato creato dai Lombardi in 571, che,
sotto la guida di Zottone, avevano conquistato la città. Di
questo periodo lombardo, risale la chiesa del monastero femminile
benedittino di Santo
Sofia (fondata da Gisulfo II ed estesa in 762 da Arechi II, il primo
principe lombardo) el Chiostro adiacente.
La cattedrale, di stile
romano, è famosa per le sue porte, esempio ammirevole della
scultura romane meridionale. Il ducato Lombardo durò circa 5
secoli e, alla morte di Landolfo (1077), la città passò
sotto la sovranità
pontificale che, durò quasi otto secoli, con alcune
interruzioni. La città fu saccheggiata da Frederico II in 1229
ed in 1241; in 1266 si svolse il combattimento famoso tra Manfredo e
Charles di Anjou che si rese nella chiesa di Benevento.
La vittoria degli angiovenese garantisce loro il controllo del regno
delle due sicilia. Ceduta in presente da Callisto III a Pietro Ludovico
Borgia e di Alexandre ai fili Giovanni (1497), Benevento fu la sede di
battaglie interne fino al 1530, quando fu sottoscritto un atto di pace.
Un tremito spaventoso di
terra, in 1688, distrusse quasi completamente la città che
sarà ricostruita al prezzo di sacrifici enormi, e grazie
all'intervento finanziario del cardinale Vincenzo Orsini, diventato in
seguito Papa sotto il nome di Benedetto XIII. Benevento fu occupata da
Ferdinando IV di Borbone da 1768 a 1774. Aderì in 1799 alla
repubblica Partenopea in seguito ad un movimento popolare, che
diventano in 1806 possessi di Napoleone. Quest'ultimo vi istituì
un principato il cui governo fu affidato a Talleyrand. Dopo il
congresso di Vienna, Benevento tornò alla chiesa.
Sollevamenti popolari in 1860 segnarono la fine della sovranità
pontificale sulla città che, con un plebiscito, sceglie
l'attaccatura al regno dell'Italia.
Benevento è stata decorata per il comportamento coraggioso della
sua popolazione durante i bombardamenti tragici del 1943.